Narcéte

 

 

«Cosa inscrivere oggi nel cerchio?» si domanda la poetessa in apertura di un testo bilingue (italiano e inglese fortemente innovativo 

per struttura che unisce il verso al carmen solutum della prosa. «Sapendo che dallo spigolo alla curva, dal rigido al sinuoso, tutto 

si può tracciare», inizia una lotta con la parola e con il pensiero per realizzare la coincidentia oppositorum tra movimento e immobilità,

tra indifferenza e compassione, tra interiorità e apparenza, tra senso e insignificanza, tra suono e silenzio. 

La metafisica e la fisica si intersecano come il linguaggio filosofico e quello comunicativo in un’unione sinallagmantica

particolarmente felice.

 

Giuliano Ladolfi, atelierpoesia.com, 19 agosto 2011